Omicidio alla Garbatella

Omicidio alla Garbatella

Genere:

Published: 30/06/2021

Format: Brossura

ISBN: 9788869435379

PIU’ CORAGGIO LUANA

Andrea Cotti nella sua prefazione a questo poliziesco dice la Troncanetti scrive bene, e io sono d’accordo.

Ambientazioni, mood, sentimenti, una certa Roma che difficilmente si potrà conoscere da soli turisti, tutto descritto con una raffinata scrittura per immagini dove l’autrice riesce anche a comporre “dissolvenze incrociate” come al cinema, a cambiare registro a seconda del tempo che descrive e di come si muovono i personaggi in quel tempo. 

E allora perché limitarsi a un paradigma stantio con la prostituta nigeriana ammazzata e il suo assassino da scovare? Perché il tassista, (un tassista nientedimeno!) che dice e non dice? Perché personaggi così inflazionati da vanificare anche il leit motiv emotivo che in tutti i modi l’autrice cerca di costruire intorno alla narrazione come collante importante e imprescindibile con cui tenere legati i lettori pagina dopo pagina?

Omicidio alla Garbatella racconta appunto dell’assassinio di Prudence, che muore perché qualcuno la uccide al di là del “mestiere” che fa e che spera o è convinto di farla franca. Attorno a questa vita spezzata si muovono i personaggi del romanzo, Ernesto, tassista che spesso la accompagna per raggiungere il luogo dei suoi appuntamenti, l’uomo misterioso che incontra sempre, Paolo Proietti che dovrà indagare sul delitto. Come in ogni giallo che si rispetti le piste sono più di una e le indagini possono restare cristallizzate o risolversi in un solo momento. 

Giallo classico. Niente di che. Ma Luana Troncanetti scrive bene e questa cosa fa rabbia al lettore perché percepisce quanto sarebbe stata capace, invece, di creare una storia di ampio respiro, una storia con scenario l’intera capitale, con personaggi insoliti, originali, feroci se fosse stato il caso. 

Una storia che lei ha nelle sue corde e nella sua penna. 

Una storia con un protagonista alla Sergio Stokar, bello, dannato, borderline, pronto a infilarsi negli anfratti più bui e reconditi della metropoli capitale e non con un poliziotto ostaggio delle sue emozioni contrastati, piccolo, provinciale, uno che sembra sempre che da un momento all’altro debba lasciare l’indagine per andare a fare la spesa al supermercato.   

Che peccato Luana!…

Andrea Cotti scrive che la Troncanetti sa raccontare le storie e io sono d’accordo. Per questo la aspetto davvero con impazienza in un romanzo degno della sua abilità di autrice e della sua incantevole penna. 

TRAMA

Quartiere Garbatella, è l’una di notte passata. Tre netturbini trovano il cadavere di una ragazza accanto a un cassonetto. Chino su di lei, in stato confusionale e sporco di sangue, c’è un tassista. «È tutta colpa mia!», grida fra i singhiozzi. Paolo Proietti viene avvisato dai colleghi della mobile anche se non è di turno. Quel tassista è l’amico fraterno con cui ha interrotto, o quasi, ogni rapporto. Ernesto ha tradito la sua fiducia e lui non è mai riuscito a perdonarlo. La vittima era una ventunenne di origine nigeriana. Ex schiava sessuale reinserita da tempo nella società, lavorava come baby-sitter e poteva permettersi l’affitto di un appartamento. La Garbatella non era il suo quartiere, nessuno dei curiosi scesi in strada nel cuore della notte aveva mai visto quella ragazza prima di allora. Ernesto ritratterà la sua ammissione di colpevolezza adducendola allo shock: conosceva bene Prudence, era proprio lui ad accompagnarla ogni sabato in taxi per trascorrere la notte con un uomo misterioso. Sarebbe morta fra le sue braccia quando è andato a riprenderla e, prima di ciò, avrebbe sussurrato qualcosa di indecifrabile: il nome del colpevole, forse. Poche settimane prima gli aveva confidato che si sentiva in pericolo: qualcuno voleva farle del male, ma non sa indicare chi. A un’ora dalla morte di Prudence, una telecamera di sorveglianza riprende una loro accesa discussione: lui la strattona con violenza, sta per darle uno schiaffo. Risale sul taxi, inviperito la lascia da sola in strada. Non riuscirà a discolparsi durante l’interrogatorio; in attesa di sviluppi, quel video lo rende il principale sospettato e finisce così in carcere. Il compito di Proietti, stavolta, non si limita alla risoluzione di un caso d’omicidio: dovrà ingoiare orgoglio e testardaggine, convincersi dell’innocenza di Ernesto, credere di nuovo in lui e soprattutto in se stesso. La fiducia è una sensazione di sicurezza basata sulla speranza o sulla stima, Paolo avrà l’ennesima conferma di quanto sia rischioso concederla anche agli amici di lunga data. Sarà proprio la vittima, in qualche modo, a raccontargli che ogni errore di valutazione può essere fatale.

3.3Overall Score

Omicidio alla Garbatella

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  • Trama
    3.0
  • Suspense
    2.0
  • Scrittura
    5.0

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