L’AMERICA DEL PICCOLO CRIMINE DA BERE IN OTTO SHOTS
Sceneggiatore di serie TV e collaboratore dei fratelli Coen, Pelecanos è uno scrittore prolifico e interessante; Martini Shot è una raccolta di racconti crudi su una realtà desolata e violenta.
Il primo, L’INFORMATORE, è addirittura raggelante: in una decina di pagine si compie l’esistenza di un uomo di cui nessuno, pare, sentirà mai la mancanza. In MUSICA DA STRADA l’atmosfera è diversa anche perché i fatti sono raccontati da persone differenti – un ragazzo e un poliziotto di quartiere – e sebbene stiamo galleggiando in una zona d’ombra tra innocenza e crimine, ci sentiamo più coinvolti, soprattutto perché gli argomenti ci sono ben familiari:
Un ragazzo che viene arrestato per spaccio di erba sa che non andrà in prigione. Anche se viene incriminato per reati di droga, una giuria di neri non manderà un ragazzo nero in un penitenziario per della marijuana, è un fatto comprovato. I pubblici ministeri lo sanno, per cui di solito non istruiscono il caso. Il che significa che la maggior parte delle volte non vanno nemmeno in tribunale. Non sto dicendo stronzate. Viene da chiedersi perché si preoccupano tanto di avere delle leggi contro la droga, tanto per cominciare. Se la legalizzassero toglierebbero ossigeno al mercato, e i crimini violenti in questa città si ridurrebbero più o meno a zero. Lasciamo perdere va’. So che sembra strano, un poliziotto che dice questo. Ma sareste sorpresi di sapere quanti di noi la pensano così.
Poi inciampiamo ne LA STANZA DI MISS MARY e rimaniamo basiti di fronte ad una totale mancanza di morale, rimorso, senso di colpa, pudore che sono descritti con realismo assoluto e fanno riflettere a come, purtroppo, sia facile incrociare personaggi così ripuliti da ogni sentimento vero. Non solo in America.
L’ultimo racconto, quello che da’ il titolo al libro, è ambientato su un set cinematografico e qui Pelecanos – essendo di casa – ci sguazza proprio descrivendo ogni passaggio della lavorazione di una serie televisiva, con le incombenze di operatori, assistenti, costumiste, produttori e via discorrendo, rendendo il testo una sorta di breve saggio sul mondo dello spettacolo davvero interessante.
In realtà, ognuno di questi racconti è un piccolo noir in cui l’ambientazione e le caratteristiche psicologiche dei personaggi sono più importanti del delitto, che a volte avviene ed altre no.
Una sottile freddezza nello stile dell’autore non ci permette facili commozioni o soprassalti, ma la lettura è piacevole, i personaggi restano dentro e vale senz’altro a pena di avvicinarsi a questo scrittore senza remore: si passeranno momenti pacatamente destabilizzanti, tra le sue pagine.
TRAMA
I racconti di Martini Shot narrano le vicende di protagonisti molto diversi tra loro, accomunati da un unico elemento: la lotta per la vita. Sia che si tratti di un famoso produttore di serie TV poliziesche che rimane invischiato in un omicidio reale e che si improvvisa detective e giustiziere, dei figli adottivi di un’amorevole famiglia greco-americana, attanagliati da un sentimento di alienazione che li spinge verso un devastante circolo di droga e malattie, oppure di un perito assicuratore di Miami che rintraccia un uomo creduto morto in Brasile, i racconti di Pelecanos, in una commistione di atmosfere hollywoodiane, pulp e noir, mostrano come anche le vite più felici possano venir sconvolte in un istante. Strazianti e umane, brutali e divertenti, queste storie ci svelano la violenza e la lotta che covano nei meandri di ogni città e dentro qualsiasi cuore umano
Se volete ascoltare l’incipit del romanzo letto da Barbara:
Martini shot e altri racconti
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