TUTTO E’ CONNESSO
Quattro amici di lunga data decidono di vedersi in una trattoria fuori mano, tra Bologna e Ferrara, per festeggiare la partenza di uno di loro per l’Islanda.
Fulvio, Andrea, Matteo e Roberto ancora non sanno che dopo questa allegra riunione, per una serie di eventi casuali, le loro vite cambieranno del tutto. Gli amici non si vedono da tanto tempo e sono quasi tutti cambiati dagli anni della giovinezza. Andrea si è trasformato in un avvocato arrogante ed apparentemente inappuntabile, Roberto presto diventerà padre, Matteo sviluppa funzioni matematiche e non ha ancora un lavoro fisso, Fulvio è rimasto un fricchettone ed ha ancora i capelli lunghi.
A fine pasto gli amici sono ubriachi e corteggiano le cuoche russe. Matteo e Roberto vogliono rincasare: il giorno dopo si alzeranno presto per andare a lavorare. Gli altri due rimangono con le ragazze a festeggiare .
Matteo è troppo sbronzo per guidare e chiede a Roberto di farlo al posto suo. L’amico vuole rincasare entro mezzanotte e guida veloce nonostante la fitta nebbia.
Roberto si distrae un attimo e, dopo un terribile botto, si rende conto di avere investito qualcosa.
Quando Matteo scende a controllare vede una massa inerme e scura sulla strada: hanno investito una persona!
Roberto, terrorizzato, decide di scappare, certo che nessuno li abbia visti: non vuole rovinare la sua vita per un incidente. Matteo resta muto e impietrito e non riesce a reagire, cerca di rimuovere il fatto dalla sua coscienza. Nascondono l’auto in garage e la lavano, decisi a non parlare con nessuno.
Il giorno seguente i giornali non riportano la notizia e Matteo si sente sollevato. Quando fa l’appello nella nuova classe in cui ha una supplenza tre studenti risultano assenti. Una di loro, Marzia, quella notte è stata investita da un pirata della strada nella zona vicina alla trattoria ed è morta sul colpo.
Questa terribile coincidenza scatena una reazione a catena che coinvolgerà le vite di tutti i protagonisti.
Matteo è sconvolto dal senso di colpa e dalla paura di essere beccato. I rimorsi lo trascineranno in una spirale di cupa angoscia e paranoia. La sua profonda crisi dai tratti esistenzialisti lo mette in contrapposizione con Roberto, il quale, invece, si convince che non avrebbe potuto fare nulla. La colpa è stata della ragazza che ha attraversato la strada improvvisamente. Cerca di nascondersi e di diventare quasi invisibile, in modo che pian piano a nessuno importi più cosa è successo e la sua esistenza non venga rovinata da un piano malefico ordito dal destino.
Quella persona era l’unica responsabile della sua stessa morte. Morte. Sicuro, perché quella persona è morta e non c’è bisogno di leggerlo sul giornale, Roberto lo ha sempre saputo. Si è tenuto nascosto dai quotidiani e dalla TV. Non vuole sapere altro. Soprattutto non vuole sapere chi era quella persona. Non gli interessa nemmeno avere notizie sulle indagini. Anche questo è un modo per diventare invisibili.
Andrea, viveur egocentrico e troppo preso dalla carriera, si mette alla ricerca della verità, rivelando doti di intuito e sensibilità inaspettate, mentre Fulvio si trasformerà da capellone fallito e farfallone a personaggio riflessivo e insicuro.
Non aggiungo altro della trama per non rovinare il dirompente effetto sorpresa della storia…
Il lettore viene completamente attratto da questo noir un po’ atipico, una tragedia moderna in cui il protagonista principale è il destino crudele, e non riesce a staccarsi dal romanzo fino alla fine.
Lo stile senza fronzoli passa dall’ironia al dramma con frasi precise e sintetiche; molto ben descritti anche l’ambiente e le personalità degli avvocati e dei Pm, con le giuste sfaccettature. Peccato per qualche errore tipografico di troppo, non imputabile all’autore, che infastidisce la lettura.
La prossima estate, pubblicato per la prima volta da Giraldi nel 2008, è ora stampato da Persiani Editore. La didascalia “Un requiem per il noir” fa luce sulla contrapposizione tra il titolo apparentemente lieto e il contenuto drammatico .
Il libro, impreziosito anche dalle belle illustrazioni di Marta Debris, è folgorante e avvincente. Lo consiglio per la sua originalità: mi ha colpito e spiazzato. Da tanto tempo non mi accadeva questo magico fenomeno di attrazione magnetica per una storia e per dei personaggi così controversi!
Alessandro Bruni, nato a Bologna nel 1972, esercita la professione di avvocato civilista. Il romanzo La prossima estate avvia l’ideale “trilogia dell’equivoco” di cui fanno parte anche Ulisse aveva una figlia (2015) e Killing Rock Revolution (2017) .
Editore: Persiani Editore
Anno: 2019