Instinct

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IL GIOCO D’AZZARDO PUÒ ESSERE PERICOLOSO

Impeccabile. Non trovo altro aggettivo per definire questo noir intrigante, divertente, scritto con stile lineare, pulito e stringato. L’ironia è il “quid” che aggancia anche il lettore più smaliziato. Per esempio:

Interrogato singolarmente, uno dei ragazzi si era ricordato “all’improvviso” di aver sentito delle voci provenienti dall’ultimo box del bagno. Lì per lì non ci aveva badato “Succedono un sacco di stranezze in queste toilette” aveva detto “La gente è strana.” Detto da uno che aveva le sopracciglia rosa, due piercing sulla lingua e un tatuaggio di Bea Arthur sul collo, suonava un po’ bizzarro.

Dylan Reinhart, esperto in comportamento criminale, e Elizabeth Needham, brillante e grintosa detective, inseguono un killer che ama enigmi e carte da gioco. Noi li marchiamo stretti e ci appassioniamo alla caccia, cercando di indovinare la tipologia della prossima vittima. In realtà, il gioco sta proprio qui: non tanto nello scoprire l’assassino, quanto nello svelare i suoi indovinelli, ma gli autori sono sempre un passo avanti e riescono a sorprenderci pagina dopo pagina.

Tra un cadavere e l’altro, ci appassioniamo anche alla vicenda personale di Dylan (come il cantante Bob Dylan, ma io non posso non pensare a Dylan Dog anche fisicamente) che, col suo compagno, tentano l’ardua strada dell’adozione di un bimbo dal Sudafrica e si scontrano coi pregiudizi di menti modeste, ma capaci di metter loro il bastone tra le ruote.

Questo “intermezzo” intimo completa il racconto rendendo meno meccanica la soluzione del thriller e dando spessore umano ai personaggi. E poi, diciamocelo, è bello avere a che fare con detectives dal QI elevato e cultura appropriata! Niente odore di fumo stantio su vestiti spiegazzati, niente barbe lunghe e parole grevi, qui stiamo viaggiando nelle alte sfere newyorkesi e, per una volta, ce la godiamo.

Il killer, lui sì, è piuttosto truculento, ma la sua immaginazione perversa tiene in equilibrio la situazione. Insomma, non  abbiamo a che fare con una pura e semplice operazione di macelleria. Inoltre, ci vengono dispensati utili consigli di sopravvivenza, uno dei quali può servire da conclusione a queste righe.

Il segreto di restare vivi? Non smettere mai di respirare.

E, credetemi, durante la lettura terrete il fiato sospeso un po’ più a lungo del consigliabile, varie volte.

Traduzione: Annamaria Biavasco e Valentina Guani

Editore: Longanesi
Anno: 2019