UN’OPERA POSTUMA DI UMBERTO LENZI
Umberto Lenzi è stato uno straordinario regista, produttore, sceneggiatore e naturalmente un grande scrittore. La sua firma è unica tra i thriller e i noir, grazie a lui è nato il genere poliziesco e il giallo erotico all’italiana.
Nel 2017 Umberto Lenzi ci ha lasciati e con la sua morte abbiamo perso la sua penna e il suo estro, che negli anni sono emersi a pieno titolo con Quentin Tarantino, che lo ha definito il suo maestro, e il cinema italiano che lo ricorda nei film di Tomas Milian.
È con grande onore che mi ritrovo oggi a recensire “Chi uccide lesbo?”. Un romanzo rimasto nel cassetto dell’autore e che l’editore ha voluto lasciare puro per poter far apprezzare, per l’ultima volta, lo stile letterario unico e a volte irriverente di Umberto.
L’anima di questo romanzo è la donna, con le sue ombre e penombre in una Milano segnata da una serie di delitti causati dalla stessa terrificante mano.
Si gira angosciata a guardarlo in viso, e resta senza fiato. È una figura senza sembianze, quella che la sta uccidendo; il volto è il volto della morte con il suo ghigno orrendo
Omicidi, violenze, droga e sesso caratterizzano questo hard-boiled. La storia ruota attorno a un locale notturno, il “Vogue”, dove amore e gelosie fanno da contorno a una indagine dai ritmi intensi, gestita dalla mente acuta e profonda dell’investigatore Ruinas, che con la sua malinconia e solitudine, non si ferma, lotta notte e giorno per capire chi colpisce con tanta ferocia.
Subentra un silenzio triste. È tutto finito, e finito male, in un’orribile catena di sangue. Progetti, amicizie, passioni, non rimane più niente, le luci del Vogue si spengono per sempre, insieme alle loro illusioni.
È un romanzo duro, dai tratti forti che mi ha lasciato un senso di inquietudine, grazie alla scrittura scattante e pungente tipica di Umberto, che ha voluto mostrare l’intensità del male in questo suo ultimo libro.
Editore: Golem Editore
Anno: 2018