LA SVOLTA BUONA DI CAPEZZUOLI, SCONFIGGERE LA NOIA
Come Capezzuoli pochi sono i big del giallo milanese e quando esce un suo nuovo romanzo è sempre un piacere seguire la nuova avventura che dovrà affrontare il commissario Maugeri. Tra il giallo classico e quello storico, Fulvio Capezzuoli, fa muovere il suo protagonista in una Milano post-bellica. Una città che cerca di ricostruirsi e risorgere dopo una guerra che l’ha effettivamente provata, come tutto il resto d’Italia.
Milano, il Natale è alle porte. E qui la prima novità dell’autore dopo quattro romanzi che ci raccontavano tre diversi anni (1946, 1947, 1948), ecco l’autore si sofferma nuovamente sul ’48 legandolo temporalmente con i precedenti in una maniera più serrata. I primi capitoli hanno un sapore hard-boiled che colpiscono particolarmente i fan di Maugeri, dimostrando la capacità di rinnovamento di uno scrittore che ha trovato un filone d’oro ma che comunque non vuole farsi schiacciare dalla noia. Ed anche i lettori ne rimango piacevolmente colpiti. Perché si diciamocelo, la cosa più noiosa nei romanzi seriali è la mancanza di sorprendere i lettori per paura di sconvolgerli o deluderli.
Ma Capezzuoli non ha di questi dubbi, perché il punto che accomuna tutti i suoi romanzi è l’eleganza d’esposizione, la sua scrittura è pulita, decisa e piena del sapore “di una volta”, le descrizioni delle persone, delle ambientazioni sono il suo tratto distintivo. Capezzuoli è lontano e rifugge l’omologazione dei suoi romanzi. E qui veniamo ad un’altra novità che ci ha piacevolmente colpito nel suo romanzo. La storia che ha sempre amato raccontarci attraverso le avventure di Maugeri, in questo romanzo ha la S capitale. Non ci racconta solo qualcosa di Milano, ma ci racconta la guerra con voce nazionale.
Il commissario Maugeri avvertì i primi sintomi rientrando a casa la domenica mattina. Godeva generalmente di ottima saluti. Era senz’altro da prima della guerra che non gli capitava di ammalarsi, ma quella domenica di metà dicembre, nell’appendere il cappotto all’attaccapanni, un brivido di freddo seguito da un lievissimo giramento di testa lo aveva lasciato per un istante immobile, ad ascoltare preoccupato i messaggi che il corpo gli inviava.
Terza ed ultima novità, da come si capisce nell’incipit del nuovo romanzo di Capezzuoli, Maugeri si ammala fin dalla prima pagina, quindi ci troviamo a leggere un romanzo con il nostro commissario allettato da una moglie molto premurosa, anche troppo. E qui lo scrittore ci regala un’altra perla, ci mostra Maugeri come non lo abbiamo mai visto. Ci racconta del suo rapporto con Giovanna, senza farlo diventare protagonista ma rendendo in alcuni punti palese l’amore che il commissario prova per sua moglie.
Sicuramente non può essere un giallo senza un’indagine ed un commissario in preda ai brividi febbrili è l’antitesi dell’investigatore; e qui, Capezzuoli, dà finalmente corpo alla figura dell’ispettore Valenti che è il braccio, alle volte autonomo, di una mente che non riesce a liberarsi dai mali di stagione.
Fulvio Capezzuoli in questo romanzo dimostra la sua capacità innovativa e fresca che regalano al lettore degli aspetti inediti ma che servono per rinfrescare il loro rapporto. Essendo un romanzo, che già dal titolo ci trasporta in un periodo di regali, ecco che lo scrittore ci regala veramente qualcosa di nuovo e ci dimostra la sua grande capacità narrativa della Storia con la S maiuscola.
Editore: Todaro Editore
Anno: 2018