Aurora nel buio

Aurora nel buio

UNA CAPARBIA GUERRIERA IN LOTTA CONTRO IL LUPO CATTIVO

La protagonista di questo romanzo è Aurora Scalviati, una problematica profiler che ha un frammento di proiettile in testa, residuo di un conflitto a fuoco in cui in una notte ha perso tutto ciò che contava per la sua vita. La poliziotta cerca di controllare le emicranie ed i disturbi psichiatrici con troppi farmaci e sedute segrete di elettroshock. Quando Aurora viene trasferita a Sparvara, una “ordinaria” e nebbiosa cittadina immaginaria dell’Emilia, si trova a fronteggiare efferati delitti ed il rapimento di una bambina, solo con l’aiuto del tormentato collega Bruno e di una piccola squadra, mentre i suoi superiori, ottusi al limite dell’assurdo, non si fidano di lei, la ostacolano continuamente e non credono nella sua geniale intuizione dell’esistenza di un serial killer nella Bassa Emiliana.

La profiler deve agire fuori dagli schemi e dalle regole per salvare la bambina e fermare in tempo un mostro astuto e subdolo. la protagonista all’inizio del romanzo risulta quasi antipatica, molto spigolosa, poi piano piano conquista ogni lettore perché è una grande combattente che indaga fino in fondo e non si ferma mai per riuscire a salvare chi è in pericolo e per risolvere un caso complesso ed agghiacciante.

Aurora, prima luce dopo la notte, scaccia le ombre che avvolgono il presente ed il passato di Sparvara. E’ lei il nucleo di questo romanzo ed è un personaggio nuovo, diverso dalle zitelle eccentriche, dalle giornaliste impiccione, dalle antropologhe forensi, dai medici legali, dalle poliziotte dure, dalle psicologhe e dalle detective private viste finora nei romanzi in cui la figura di spicco è una donna. Una storia parallela che si svolge nel 1349 e descrive i riti di sepoltura anomala nella Bologna medievale apparentemente sembra non aggiungere molto al libro, invece ci fa intuire che il mistero degli attuali orribili delitti ha radici profonde nel passato.

L’autrice è molto abile a nascondere il colpevole ed anche un lettore esperto di thriller deve prestare molta attenzione a tutti i dettagli per tentare di individuarlo. La storia è a tratti cupa, a tratti macabra come un horror, ma è sostenuta da un ritmo narrativo molto veloce, da una suspense continua e da numerosi colpi di scena. Il finale scioccante ed imprevedibile è degno di un eccellente romanzo, dal quale non si può staccarsi nemmeno un secondo fino all’epilogo.

Questo romanzo ha ricevuto il premio Garfagnana in giallo 2017 (dedicato a Hitchcock) e il premio NebbiaGialla 2018 per la letteratura noir e poliziesca. C’è da augurare a Barbara Baraldi che i suoi libri diventino bestseller anche all’estero e che il suo versatile talento e la sua sensibilità si possano esprimere ancora in romanzi così appassionanti. Si segnala che nel 2018 è uscito “Osservatore oscuro” (ed. Giunti) un altro romanzo con Aurora come protagonista.

Edizione: Giunti
Anno: 2017