Settima avventura per Giovanni Ricciardi e il suo commissario Ottavio Ponzetti … e se dobbiamo essere sinceri un bel romanzo veramente, atipico e classicheggiante.
“Ah, le parole degli innamorati, vanno scritte sull’acqua. Che bella lettera, ispettore: certo, è un dilavato autografo, la pioggia ha fatto il suo corso deformando il tracciato del testo. Ma le parole si leggono lo stesso abbastanza bene con questa lente d’ingrandimento, che mi fu regalata da un paleografo di grande peso, il dottor Radiciotti, prematuramente scomparso pochi anni fa. Uno di quegli uomini che sapevano di sapere, non proprio come Socrate, bevvero, ma era comunque un piacere ascoltarlo parlare”.
Gli occhi di Borges sono una rubrica di oroscopi molto in voga e che Anita legge sempre. Anita abita in un elegante appartamento all’Esquilino insieme alla figlia Vanessa. Ma l’adolescente si è chiusa in uno strano mutismo da un po’ di tempo, facendo crollare la borghese stabilità che la madre cercava di mantenere da sola, da quando il marito aveva lasciato il tetto coniugale. Il commissario Ponzetti è a Buenos Aires e si ritrova coinvolto con il furto del primo esemplare di una raccolta di Jorge Borges intitolata “Fervor de Buenos Aires”. Il furto si presume sia stato commissionato da un ricchissimo collezionista italiano. Ponzetti si ritroverà in Italia in un intreccio strabiliante che lo condurrà fino ad Anita e Vanessa.
L’alternanza dei capitoli di Ponzetti a quelli di Anita raccontano due storie che sembrano apparentemente estranee ma che sboccheranno in un intreccio dai risvolti sorprendenti. La trama è corposa e ben intrecciata con tanta perfezione che rimanda alla mente i classici di un tempo.
La scrittura di Ricciardi è dotta e letteralmente superiore a molti altri libri del genere, i dialoghi non sono degli escamotage ma elementi necessari, capaci di alleggerire e dare respiro. Un respiro che serve a mantenere la suspense in primo piano fino all’epilogo sorprendente nei dettagli. Un romanzo da leggere tutto d’un fiato.
Musica consigliata: Al posto di una canzone consigliamo la poesia finale del libro, dopotutto anche le canzoni alle volte sono poesie con sottofondo musicale … beh in questo caso sceglietelo voi il sottofondo musicale adatto.
Edizione: Fazi Editore
Anno: 2016