Da “Delitti nell’orto” a “Fughe e ritorni” (ed. Scatole Parlanti)è così che due scrittrici con semplicità ed eleganza sono riuscite a entrare nel panorama del giallo milanese. Nel 2017 ci hanno fatto conoscere Onorina, la protagonista dei loro romanzi, una dolce e curiosa signora attempata che, grazie a un naturale spirito di osservazione e alla capacità di ascoltare, riesce ad aiutare la polizia e per questo è sopranominata sciura Marpol.  

Oggi ci ritroviamo a parlare, con Anna Maria Castoldi e Miriam Donati, della sciura Marpol e di Maranese, un piccolo paese vicino a Milano con i suoi abitanti, le sue tradizioni, nello specifico l’orto che è un microcosmo della vita. Ma il nuovo libro ha un titolo particolare “Fughe e ritorni”, che cosa è successo?”

Miriam : Sì, siamo tornate a Maranese che, pur essendo frutto della nostra fantasia è anche la raffigurazione di ogni paese con luoghi e dinamiche sovrapponibili per tutti i borghi dell’hinterland, dove ancora ritroviamo certe dinamiche tipiche delle piccole comunità nelle quali ci si conosce e si pensa di sapere tutto degli altri.

Anna Maria : Maranese per noi, è un vero e proprio personaggio vivo e contemporaneo, con luci e ombre che dal passato coprono il presente. Il tema della memoria ci preme molto così come il passaggio culturale dai vecchi ai giovani.

Perché “Fughe e ritorni”?

A : Fughe, perché la nuova l’ispettrice è in fuga dalla città e dai propri problemi, piano piano si capirà il motivo della sua scelta obbligata; per lei e i colleghi non sarà facile lavorare insieme. Ritorni, perché ritroviamo alcuni personaggi del primo libro e perché torneranno altri che hanno cambiato vita, ma hanno lasciato il cuore a Maranese.

Come riuscite a scrivere un racconto insieme?

M : Non è semplice, la cifra principale è il divertimento ma spesso discutiamo anche solo per un vocabolo. Dopo aver deciso trama, personaggi ecc, via mail ci inviamo i testi, e procediamo con correzioni, invio, riscrittura, invio e così via fino a raggiungere una storia raccontata con voce unica soddisfacente per entrambe. 

A : Il bello di lavorare insieme è il costante confronto, riesci a capire bene il significato di umiltà e l’importanza di fare un passo indietro rispetto al tuo ego a favore della funzionalità della storia.  

Siete amiche anche nella vita quotidiana?

M : In realtà, al di là della scrittura, abbiamo vite separate. Ci siamo conosciute a un corso di scrittura qualche anno fa e insieme a un altro partecipante, Giuseppe Milanesi, abbiamo deciso di provare a scrivere un romanzo. Così è nato “Il nostro SOrRISO”, scritto a sei mani, che è in fase di editing e dovrebbe essere pubblicato in autunno. Per vari motivi Anna Maria ed io abbiamo poi iniziato a scrivere i gialli di Onorina e degli ortisti.

A proposito di Onorina e degli ortisti, li ritroviamo in Fughe e ritorni?

A : Sì, li ritroviamo, però abbiamo dato più spazio ai poliziotti e alla nuova investigatrice. Onorina stessa, nella prima parte del libro, è più defilata a causa di problemi di salute e non riesce immediatamente a essere attiva nella soluzione del caso. Saranno proprio gli amici a scuoterla e a riportarla a essere fondamentale per la soluzione del caso, aiutando ancora una volta i poliziotti.

Il nuovo libro ha cambiato vestito, è l’unico cambiamento?

M : Oltre alla casa editrice ci sono altre differenze: il primo libro era strutturato in tre indagini con gli stessi personaggi e con un crescendo di intensità nel ritmo e nella complessità dei crimini, nel secondo invece vi è un unico delitto che ci ha permesso di focalizzare sulle relazioni tra persone che non si conoscono e sono costrette a lavorare insieme.

Allora non ci resta che leggerlo e speriamo che le avventure di Onorina e gli ortisti non finiscano qui.

A : Vedremo. Per il momento ci stiamo dedicando alle presentazioni e stiamo scrivendo, non anticipiamo nulla.

Grazie per il tempo regalatoci ad Anna Maria Castoldi e Miriam Donati.