Ho avuto il piacere di porre qualche domanda ad Angela Marsons, un’autrice inglese di romanzi thriller che, nel giro di pochi anni, è riuscita ad avere un notevole successo. Mesi fa mi imbattei per caso in un suo romanzo, “Quelli Che Uccidono” (“Broken Bones”) edito da Newton Compton Editori, 2021: dopo essere stato colpito dal suo stile di scrittura ho deciso di approfondire la conoscenza di questa autrice, immergendomi nel mondo e nelle avventure di uno dei suoi personaggi principali, la detecive Kim Stone. Ho deciso così di porle alcune domande per i lettori de La Bottega del Giallo. Buona lettura.
Cosa ti ha spinto a iniziare a scrivere romanzi thriller, piuttosto che altri generi?
Ho sempre amato leggere libri gialli, ma non avrei mai pensato di poterne scrivere uno. Ho passato molti anni a scrivere storie di narrativa femminile che pensavo potessero piacere a editori e ad agenti. Dopo molti, molti rifiuti ho deciso di provare a scrivere il tipo di libro che mi sarebbe piaciuto leggere e così ho iniziato a lavorare sul romanzo “Silent Scream” (“Urla nel silenzio”). Mi aspettavo di arrivare a metà strada e scoprire che non ero in grado di completarlo, ma ho dovuto provare. È stato intorno a metà strada che la mia matita ha preso vita propria e prima che me ne rendessi conto avevo un romanzo completo. Sapevo che il crimine era il genere di libro che volevo scrivere.
Perché i tuoi romanzi sono per lo più ambientati nel paese nero? Qualcosa cambierebbe se fossero ambientati in altri luoghi come una grande città?
Quando ho iniziato a progettare la stesura di “Silent Scream”, ho deciso di ambientarlo nella mia zona, in quanto il luogo mi è familiare e ho potuto scriverlo con conoscenza ed esperienza. A volte mi sono annoiata con tutti i libri ambientati in una grande città. Ho anche deciso di far uscire il personaggio che era stato nella mia testa per molti anni e quel personaggio ora è Kim Stone.
Ho notato che nei tuoi romanzi i protagonisti non usano mai le armi, o almeno le usano molto poco. Perché?
Nel Regno Unito ai detective non viene fornito alcun tipo di arma, quindi non posso nemmeno farle usare ai miei personaggi. Abbiamo unità di armi da fuoco appositamente addestrate, ma gli investigatori non portano alcun tipo di arma.
Chi sono le autrici o gli autori che sono per te fonte di ispirazione?
Alcuni dei miei preferiti sono Val McDermid, Karin Slaughter e Carol O’Connell. Rispetto gli autori che non sempre cercano di rendere simpatici i loro personaggi. Ero a conoscenza del fatto per cui a molte persone non sarebbe piaciuta Kim Stone perché ha un carattere piuttosto scortese ed è brusca con la gente, ma speravo che i lettori capissero da dove venivano questi tratti caratteriali.
Hai qualche consiglio per i giovani aspiranti scrittori?
Ho molti consigli per i giovani aspiranti scrittori. Il mio primo consiglio è quello di non mollare mai. Basta un solo editore per connettersi con il tuo lavoro. Ho affrontato molti rifiuti per 25 anni, ma la perseveranza è importantissima. Consiglierei anche di non dimenticare mai ciò che ci ha spinto ad amare la scrittura in primo luogo: potrebbe essere facile, di fronte al rifiuto, disinnamorarsi velocemente del mestiere dello scrittore; ma in primo luogo è importante pure ricordarsi sempre cosa ci ha spinto a scrivere storie.
Ci tengo a ringraziare di cuore Angela Marsons per la sua gentilezza e per la disponibilità nell’aver risposto alle mie domande, nonostante gli impegni che la stanno tenendo occupata. Soprattutto per aver dato vita alla detective Kim Stone, le cui avventure stanno tenendo compagnia: spero che possa essere così anche per molte altre persone.
Mauro Farina.