E’ stato un attore teatrale. Gli anni vissuti in Russia sono stati materia per il suo primo romanzo “La fossa comune”, tanti sono stati i libri che poi vennero dati alle stampe, (per citarne due: “La gabbia criminale” e “La scelta di Lazzaro). Scrittore prolifico di romanzi e racconti, La Bottega del Giallo lo ha conosciuto in occasione del suo ultimo romanzo noir: Era la Milano da bere (ed. Fratelli Frilli). Abbiamo sottoposto al Questionario di Louise: Alessandro Bastasi.

L’autore che vorrebbe o avrebbe voluto conoscere?
Tra gli autori di noir, Raymond Chandler. Avrei avuto molto da imparare.

Il primo libro giallo/noir che ha letto?
Per ragioni anagrafiche ho qualche difficoltà a ricordare. Comunque mi pare “Uno studio in rosso” del grande Conan Doyle.

Il libro giallo/noir che avrebbe voluto scrivere?
L.A. Confidential di Ellroy.

Nei romanzi meglio un detective donna o uomo?
Ancora con queste differenze di genere? Diciamo che la detective donna mi può incuriosire per una diversità di approccio, una diversa sensibilità nella conduzione dell’indagine, meno schematica. Tra Poirot e Miss Marple c’è ad esempio una grande differenza. Ma mi piacciono entrambi, seppure per motivi diversi.

Da dove trae ispirazione per i suoi libri?
Da un fatto di cronaca, dallo sguardo di un politico, dalle dichiarazioni del riccastro ignorante di turno, dalle chiacchiere reazionarie ascoltate dal barbiere.

Macchina da scrivere o computer?
Moleskine per gli appunti e computer.

Dalla torre butterebbe Miss Marple o Sherlock Holmes?
Ellery Queen.

Ebook o cartaceo?
Sempre per ragioni anagrafiche, mi sento più a mio agio con il cartaceo. Però non disdegno l’ebook, tanto che un mio romanzo è uscito in quel formato, con la casa editrice digitale Meme Publishers.

Tre libri che ritiene fondamentali per lei?
In generale: Sostiene Pereira, di Tabucchi – Cecità, di Saramago – Kafka sulla spiaggia, di Murakami.
Tra i noir: L.A. Confidential, di Ellroy – Il grande sonno, di Chandler – Arrivederci amore, ciao, di Carlotto.

Se il suo ultimo libro fosse un piatto quale sarebbe?
Un buon piatto dell’India del Sud (come il rasam o il sambar), condito però con la resina di assafetida, una spezia acre e amara detta “la merda del diavolo”.

Grazie ad ALESSANDRO BASTASI, per il tempo e per il suo romanzo che collima in stile con le risposte date.