UN ROMANZO OMAGGIO A PATRICIA HIGHSMITH
Non ho mai l’abitudine di leggere i risvolti di copertina, non m’interessano le sinossi o le biografie dell’autore. Mi interessa immergermi direttamente nelle parole vergate dallo scrittore. Il romanzo della Dawson non ha fatto eccezione. Solamente che dopo poche pagine scopro che la sua protagonista ha un nome molto conosciuto e amato per noi lettori di gialli: Patricia Highsmith. Ed ho capito perché il titolo m’incuriosiva, mi ricordava “Il talento di Mr. Ripley”, parafrasi ovvia adesso che ho percorso anche l’ultima pagina di questo sorprendente noir.
La Dawson ha creato un forte noir psicologico con dei colori thriller in un finale vorticoso. La struttura del romanzo è in un primo tempo meditativa, la scrittrice ci regala tutte le emozioni ed i pensieri della famosa scrittrice americana, ci riempie di flashback per darci un quadro psicologico della protagonista completa.
Nel secondo tempo compare la morte che rompe le prospettive e gli equilibri ed il noir trova la sua massima espressione; nel terzo e ultimo tempo, il noir lascia lo spazio al thriller e la suspense sale veloce come un respiro bloccato e veniamo catapultati dentro ad eventi che ci sorprendono e prendono possesso del romanzo della Dawson.
Tanti gli spunti noir, uno su tutti é la violenza, una violenza gratuita volontaria, fisica e verbale, una violenza che cambia le persone. Ma alle volte la violenza non è sola, anche la vittima alle volte ama il proprio carnefice ed ha paura di perdere quel punto fisso, anche se non è quello che da fuori si può chiamare sano.
La dipendenza è il sentimento che lega tutto il romanzo. La dipendenza della vittima dal suo carnefice, la dipendenza dall’amore, la dipendenza del fan dal proprio idolo. La dipendenza dal proprio essere.
Qualcosa le stava dando la caccia. Sogni – fantasmi – che ancora una volta la strapparono al sonno e al letto nel cuore della notte, spingendola a inoltrarsi nell’oscurità sconosciuta del piccolo villaggio inglese. In tutta fretta indossò la giacca sopra il pigiama a righe – improbabile imbattersi in qualcuno a quell’ora di giovedì- e infilò i piedi nudi nelle fredde scarpe da uomo che teneva vicino alla porta d’ingresso proprio per quelle passeggiate notturne.
La Dawson ha creato, tramite tanti spunti letterari, un omaggio ad una delle più grandi scrittrici, regalandoci un ritratto intimo dell’americana Highsmith mostrandoci una donna forte e piena di dubbi, difficile, complessa e con ideali solidi che la portano a gesti inconsulti. Gli amanti della Highsmith troveranno nel romanzo della Dawson tanto della famosa scrittrice americana. A chi sfuggissero le citazioni inserite dalla Dawson, in fondo al romanzo potete trovare un’esaustiva nota con tutte le spiegazioni date proprio dalla scrittrice stessa.
Musica consigliata: This is the girl di Patti Smith
Traduzione: Matteo Curtoni
Editore: Carbonio Editore
Anno: 2018